piatti "Ecobioshopping"
I metereologi insistono nel ribadire la calura di questi giorni, soprattutto qui a Roma, insolita per in questo periodo dell'anno...ma credo che comunque l'autunno sia ormai alle porte; stamane me ne danno conferma la mia comoda seduta nel divano con il plaid sulle gambe ancora scoperte, nella timida illusione che ci sia davvero ancora un pò caldo..e la tazza fumante che tengo in mano di un "Pure Green Tea" della Twinings (una miscela di tè verdi, non aromatizzato, dal gusto leggero e dissentante, di piacevole degustazione quotidiana)...accompagnata dalla meravigliosa vista che mi regala una delle finestre in mansarda della nuova casetta....
Da pochi giorni sono rientrata da una intensa settimana trascorsa in Sicilia, nella mia terra d'origine, immersa tra le 1000 coccole dei miei cari, familiari e amici che non perdono mai tempo a tempestarmi di affetto!
Ho tentato di scrivervi ma non ne ho davvero avuto il tempo, circondata com'ero da tutte queste attenzioni....L'unico piccolo lasso di spazio che sono riuscita a ritagliarmi l'ho concesso esclusivamente alla lettura di un libro pervenutomi grazie all'iniziativa di Ely "Libri vagabondi", di cui ormai sapete tutto.....Il testo è "Mr Zuppa Campbell, il pettirosso e la bambina" di Fannie Flagg. Di seguito alcune righe:
[...] "Vedendola così piccola, immaginò che non avesse più di cinque o sei anni. Era scalza e indossava un abitino di cotone sporco e lacero. Rimase immobile, chiaramente combattuta tra il terrore di Roy e il desiderio di vedere Jack da vicino.
"Entra, dai. Nessuno ti farà del male." La bambina fece per andarsene, ma Roy cercò di trattenerla. "Ferma! Aspettami qui un momento." Entrò, prese Jack stringendogli le zampette tra pollice e indice e andò a mettersi dietro la zanzariera, in modo che lei potesse vederlo. "Puoi tenerlo anche tu, se vuoi. E' bravo, non ti beccherà."
Jack la guardò attraverso le maglie della rete e cantò la sua canzoncina.
La bambina non seppe resistere, e cominciò ad avanzare verso la porta. Solo in quel momento Roy si accorse che aveva qualcosa di strano. Il suo corpicino non era dritto, e trascinava la gamba destra. "Cme ti chiami?" le domandò, quando fu sulla soglia. Non staccava gli ochi da Jack.
"Patsy", rispose la bambina, ma così piano che lui la sentì appena.
"Bene, Patsy, ti presento Jack."
Roy sapeva per esperienza che spesso i bambini così piccoli avevano paura, in un primo momento, di toccare Jack. Lei no. Forse aveva paura delle persone, ma non certo degli uccellini. "Posso tenerlo?" domandò.
"Certo."
Gli porse un dito, e Jack zampettò da quello di Roy a quello della bambina, dove rimase inclinando la testolina e battendo gli occchi. Di solito, quando qualcuno chiedeva di tenerlo, Jack tornava a precipizio sul dito di Roy, ma non questa volta.
"Gli piaci", disse Roy.
Lei aveva gli occhi grandi per la meraviglia. "Davvero?" mormorò.
"Certo. Guarda". Jack aveva lasciato il dito e le stava saltellando lungo il braccio. Arrivato sulla spalla, si strofinò contro la sua guancia. "Che mi venga un colpo!" esclamò Roy.
Questo fu l'inzio della grande storia d'amore tra Patsy e Jack.
[...] Che spettacolo! Scendevano ancora grossi fiossi bianchi, e mentre era lì a bocca aperta in mezzo alla strada gli pareva di stare in uno di quei fermacarte di vetro con dentro la neve. Chissà forse ancora brillo. Ma all'improvviso si sentiva nell'illustrazione di un libro di fiabe. I festoni di muschio coperti di neve sembravano lunghe barbe bianche appese agli alberi. Quando lo vide Patsy gli andò vicino e gli prese la mano. "L'ho visto, sai?" gli disse, tutta rossa in viso e con gli occhi che brillavano. "E' venuto da me. E' bastato desiderarlo con tutte le mie forze, proprio come mi hai insegnato tu. Si è posato sul davanzale e mi ha fatto l'occhiolino. Guarda!" Indicò gli uccellini tutto attorno. "Sono i suoi amici. Sapevo che darebbe tornato!".
Un piccolo stormo si posò su un ramo sopra di loro, scuotendo di sotto la neve.
In quel momento Oswald pensò che forse si era sbagliato e non era finito affatto all'inferno, bensì in paradiso, ma nel caso fosse ancora vivo giurò su Dio che non avrebbe mai più toccato un goccio di vita sua.
Oswald, Patsy e Jack sono gli induscussi protagonisti di questa romantica storia, non sono solita accostarmi a letture dai contorni fiabeschi e pieni di romanticismo ma è stato comunque un piacere aver aggiunto questo libro all'elenco di quelli letti fino ad oggi, mi ha regalato tanta dolcezza da riempirmi il cuore!

Tornando invece al piatto che vi propongo oggi; è un primo che ho preparato il giorno prima della mia partenza in Sicilia, avevo la necessità di consumare le zucchine presenti in frigo quindi ho ideato questo nuovo accostamento così da rendere una semplice pasta con le verdure un primo dalle particolari note speziate ;)
INGREDIENTI
cipolla bianca
zucchine
burro
olio evo (Dante)
mandorle -non pelate-
zenzero in polvere
paprika forte (Mondo Spezie)
pasta "maritata" cioè più formati di pasta cotti insieme;
penne e maccheroni rigati nel piatto odierno
PREPARAZIONE
Ho soffritto la cipolla, tagliandola grossolanamente, in una grossa noce di burro.
. Quando si è imbiondita ho aggiunto alla cottura le zucchine affettate a rondelle e abbondante olio evo. Infine ho inserito le mandorle (spezzettate grossolanamente), lo zenzero e la paprika.
Nel contempo ho cotto la pasta, che una volta pronta ho rimestato con il condimento sopradescritto
pentola "Illa"
Come sempre..subito in tavola, dopo i dovuti scatti, a gustare la nuova creazione....in dolce compagnia ;)